I medici legali sono dei professionisti che svolgono un lavoro che consiste in una consulenza tecnica di parte, per tal motivo sono soggetti a delle regole come tutti coloro che svolgono professioni intellettuali e devono essere iscritti all’albo.

Il compenso che tocca a questa categorie è soggetto a delle regole presenti nel codice civile, il quale afferma che se l’onorario non è stabilito tra le due parti e non può essere stabilito con le annesse tariffe allora verrà stabilito da un apposito giudice.

Novità.

Con l’introduzione del Decreto Bersani si è avuta l’abrogazione che prevedeva l’obbligo di tariffe fisse o minime.

Per tal motivo il compenso per la prestazione va pattuito nel momento in cui viene dato il incarico al professionista in questione.

Il medico legale, dovrà informare il cliente dal peso dell’incarico attribuito e inoltre dovrà mantenere costantemente informato il suo assistito, dall’inizio alla fine e di eventuali risvolti.

Il compenso.

La misura del compenso deve essere nota al paziente sin da subito dal medico legale, mediante un preventivo in linea generale.

Ovviamente il tutto dovrà essere correlato all’opera che dovrà svolgere il professionista, inoltre il costo finale dovrà essere suddiviso e specificato voce per voce, come oneri, contributi, prestazioni, spese varie, in modo tale da rendere il cliente molto più partecipe e per far si che egli resti convinto!

La determinazione del compenso.

La cifra inerente al compenso dovrà essere stabilita secondo dei critieri che sono la complessità, la difficoltà e la qualità della prestazione offerta, insieme ai mezzi e al tempo impiegato nella riuscita finale.

Per cui non essendo previsto un limite si ritiene opportuno che la cifra del compenso sia stabilita in base a principi di adeguatezza, decoro e proporzionalità.